Oltre al Wing Chun pratico anche Tai Chi qualcuno a volte mi domanda, ma come fai a praticare due stili diversi?
La domanda è lecita! chi pratica e non si pone mai domande o è all’inizio della pratica e quindi non ha ancora gli strumenti o l’esperienza per farsi un’idea propria di cosa sta facendo o è solo un imitatore a vita di tecniche del proprio maestro.
Perché un’arte marziale essendo arte è un espressione del proprio essere, quindi due individui diversi esprimeranno in maniera diversa la stessa arte marziale.
Però ritornando alla domanda di inizio articolo, “Come fai a praticare due stili diversi?“
Rispondo in questo modo, è possibile fare tutto l’importante secondo me è mantenere una coerenza nella pratica, altrimenti si rischia di fare confusione con degli approcci completamente diversi che non hanno niente in comune e se il maestro che intraprende una determinata via di pratica è confuso, gli allievi lo saranno ancora di più, cosa voglio dire?
Quando decidiamo di praticare due arti marziali, bisogna capire da quale approccio culturale e sociale provengono.
Il Wing Chun e il Tai Chi sono entrambi di origine cinese e quindi provengono dallo stesso ceppo culturale e derivano tutti e due dalla filosofia Taoista.
Sono anche due tipi di arti marziali che sono stati usate per l’autodifesa, lo sviluppo spirituale e fisico.
Se analizziamo le due arti marziali hanno diverse caratteristiche comuni:
- Hanno esercizi di sensibilità Tui Shou per il Tai Chi e Chi Sao per il Wing Chun
- Entrambi sono interessati a interrompere l’equilibrio dell’avversario attaccando il suo centro di gravità.
- Entrambi sono appresi a tappe, passando da modelli di movimento predeterminati e cooperativi all’inizio, fino ad esercizi liberi nelle fasi più avanzate.
- Entrambi le discipline enfatizzano l’uso della sensibilità per “ascoltare” i movimenti del compagno di allenamento per prevederne i movimenti e applicare una tecnica sempre diversa in base alle sensazioni che ricevo dal compagno/avversario.
- Entrambi utilizzano una forza frustata e rilasciata priva di tensioni muscolari e mentali.
- L’uso della forza bruta è considerato un errore, perché comporta rigidità, in entrambi gli stili si cerca di evitare le rigidità muscolari.
Questi metodi di allenamento sono abbastanza simili sotto molti aspetti, ed è possibile praticarli insieme senza particolari difficoltà.
Ma cosa succede quando faccio un mix di concetti tra due discipline che provengono da approcci culturali completamente diversi?
A parere mio confusione, esempio non posso mescolare concetti e movimenti del Tai Chi (origine cinese) con altre discipline/filosofie che non hanno niente in comune, perché si sono sviluppate in un altro contesto geografico e socio-culturale.
Poi è possibile fare tutto, ma meglio cambiare nome della nuova disciplina, chiamandola in modo diverso, per una questione di correttezza verso gli allievi che pensano di praticare una cosa e invece fanno altro, ma soprattutto per una questione di coerenza verso se stessi.
Le arti marziali cinesi sono così belle e interessanti senza bisogno di integrare elementi estranei esterni, anzi è nostro dovere preservarne i principi.
























